No. Il percorso Ketostation deve essere eseguito sotto controllo di un medico o di uno specialista per ottimizzare i risultati con il massimo grado di sicurezza.
No. Il percorso Ketostation deve essere eseguito sotto controllo di un medico o di uno specialista per ottimizzare i risultati con il massimo grado di sicurezza.
Se le modalità di trattamento vengono rispettate, si può conseguire un calo compreso tra il 5 ed il 10% del peso corporeo, costituito prevalentemente da massa grassa. Il calo di peso può variare in funzione delle caratteristiche di ognuno (età, sesso, metabolismo basale, sedentarietà, ecc.).
Si. La chetosi determina una riduzione della sensazione di fame perchè i corpi chetonici hanno un effetto anoressizzante.
Si. Una abbondante idratazione (due litri di acqua al giorno) oltre a garantire il fabbisogno idrico ed una buona funzione renale contribuisce a mantenere una chetosi controllata e a prevenire eventuali effetti indesiderati.
Si. In funzione delle condizioni cliniche il medico o lo specialista deciderà un programma di controlli al fine di valutare le condizioni di salute, lo svolgimento del percorso e stabilire eventuali personalizzazioni del trattamento.
No. E’ un trattamento normoproteico, cioè fornisce il fabbisogno proteico giornaliero (quantità di proteine normalmente necessaria nelle 24 ore).
No. E’ però necessario consultare il medico o lo specialista prescrittore nel caso si voglia intraprendere una attività fisica. [v. dettagli]
No. In una chetosi controllata la concentrazione ematica dei corpi chetonici non supera i 5mM/dl, pertanto non può causare ripercussioni sulla salute. La misurazione quotidiana della chetonuria (concentrazione dei chetoni nelle urine) con apposite strisce reattive può servire a verificare che la concentrazione dei corpi chetonici rimanga nei limiti della chetosi detta nutrizionale.
Misurando quotidianamente la chetonuria tramite apposite strisce reattive per l’esame delle urine. L’analisi va eseguita sul campione di urine della prima minzione mattutina. Dalla colorazione delle strisce si avranno informazioni sulla presenza e concentrazione dei chetoni nelle urine (v. immagine rappresentativa del flacone contenente le strisce reattive):
Si. I trattamenti chetogenici sono stati utilizzati a partire dal 1920 per il trattamento dell’epilessia in età pediatrica e successivamente per il trattamento di altre malattie neurologiche. Attualmente trovano largo uso sia in campo medico, in pazienti obesi o in sovrappeso con patologie associate, che chirurgico.
Si. Se viene eseguito sotto controllo medico o specialistico e rispettando il protocollo di trattamento.
Si
*BMI = peso in Kg / altezza in m²
No
Si. Il dimagrimento significativo ottenuto con Ketostation determina miglioramenti sensibili, fino alla possibile remissione, nel caso di diabete tipo 2, ipertensione, dislipidemie, malattie cardiovascolari; riduce inoltre il dolore nelle patologie osteo-articolari e migliora il tono dell’umore.
No. Durante il trattamento non vanno assunti carboidrati in nessuna forma perché bloccano la chetosi, ma solo alimenti autorizzati dal medico o specialista prescrittore e previsti nel protocollo di trattamento.
Si. L’integrazione di vitamine e minerali prevista nel trattamento, secondo VNR, ha lo scopo di prevenire eventuali carenze. A questo scopo, infatti, nel Kit sono contenuti un flacone di multivitaminico, uno di multiminerale ed uno di omega3.
Si. Nel 3% circa dei casi, nelle fasi iniziali del percorso (prime 24/ 48 ore), possono manifestarsi disturbi passeggeri che regrediscono rapidamente e che possono essere controllati con farmaci sintomatici.
Gli effetti indesiderati più frequenti sono:
E’ buona norma in questi casi contattare il medico o lo specialista prescrittore per eventuali indicazioni.
Si. Ketostation fa parte delle diete VLCD correntemente utilizzate in molti paesi dove sono state definite linee guida cui attenersi. Nel mondo sono stati pubblicati oltre 5.000 lavori scientifici comprovanti la sicurezza e l’efficacia delle diete VLCD.
Secondo le linee guida internazionali un trattamento VLCD può essere seguito senza interruzioni per un periodo massimo di 12 settimane. Possono essere fatti più cicli di trattamento, ma solo dopo adeguati intervalli di tempo secondo le indicazioni del medico o dello specialista.